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Cocoliche e lunfardo : l'italiano degli argentini : storia e lessico di una migrazione lingüistica

Por: Colaborador(es): Tipo de material: TextoTextoSeries Eterotopie ; 136Detalles de publicación: Milán : Mimesis , 2012Descripción: 159 p. ilusISBN:
  • 978-88-5751-109-2
Tema(s): Resumen: Quella "strana lingua" degli italiani in Argentina è il cocoliche, nata verso la fine dell'Ottocento e proseguita fino ai giorni nostri. Subito divenne un nuovo linguaggio, quale sintesi linguistica italiana introdotta nel lessico argentino che, all'improvviso, diventò una sorte di unità idiomatica tra gli italiani avvenuta subito dopo il Risorgimento, ma non nel Regno d'Italia dove quell'unità fallì, bensì oltreoceano, dove gli italiani d'Argentina si ritrovarono in un caratteristico e strano linguaggio che li accomunò. Il lunfardo invece, l'altro fenomeno lessicale argentino emerso da un multilinguismo arricchito dalla vivace sonorità migrante italiana, sembrerebbe, al primo ascolto, una sorta di socioletto che, a differenza del cocoliche, non è "una strana lingua". Neppure è una lingua, neanche è un dialetto, né un gergo, meno ancora un argot dei malviventi. È un vocabolario composto di parole di origini diverse che gli argentini e in particolare gli abitanti di Buenos Aires utilizzano, mutandole, in opposizione alla lingua ufficiale, il castigliano. L'autore rileva, da questo vocabolario argentino ancora dinamico, circa mille parole emigrate dall'Italia.
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Monografías Monografías Biblioteca Bartolomé Mitre Colección General 811.131.1'276.12 (82)(09)=131.1 A74 (Navegar estantería(Abre debajo)) Disponible 4258

Quella "strana lingua" degli italiani in Argentina è il cocoliche, nata verso la fine dell'Ottocento e proseguita fino ai giorni nostri. Subito divenne un nuovo linguaggio, quale sintesi linguistica italiana introdotta nel lessico argentino che, all'improvviso, diventò una sorte di unità idiomatica tra gli italiani avvenuta subito dopo il Risorgimento, ma non nel Regno d'Italia dove quell'unità fallì, bensì oltreoceano, dove gli italiani d'Argentina si ritrovarono in un caratteristico e strano linguaggio che li accomunò. Il lunfardo invece, l'altro fenomeno lessicale argentino emerso da un multilinguismo arricchito dalla vivace sonorità migrante italiana, sembrerebbe, al primo ascolto, una sorta di socioletto che, a differenza del cocoliche, non è "una strana lingua". Neppure è una lingua, neanche è un dialetto, né un gergo, meno ancora un argot dei malviventi. È un vocabolario composto di parole di origini diverse che gli argentini e in particolare gli abitanti di Buenos Aires utilizzano, mutandole, in opposizione alla lingua ufficiale, il castigliano. L'autore rileva, da questo vocabolario argentino ancora dinamico, circa mille parole emigrate dall'Italia.

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